Il Gulli e Pennisi c'è : Capitalismo parassitario

domenica 27 maggio 2012

Capitalismo parassitario

-Il capitalismo non può sopravvivere senza le economie "non capitalistiche": esso è in grado di progredire, seguendo i propri princìpi, fintanto che vi sono "terre vergini" aperte all'espansione e allo sfruttamento; ma non appena le conquista per poterle sfruttare, le priva della loro verginità precapitalistica e così facendo esaurisce le fonti del proprio nutrimento. Il capitalismo, per dirla crudamente, è in sostanza un sistema parassitario. Come tutti i parassiti, può prosperare per un certo periodo quando trova un organismo ancora non sfruttato del quale nutrirsi. Ma non può farlo senza danneggiare l'ospite, distruggendo quindi, prima o poi, le condizioni della sua prosperità o addirittura della sua sopravvivenza.

Zygmunt Bauman, Capitalismo parassitario.

1 commento:

Paola Tricomi12 giugno 2012 alle ore 22:24
I ragazzi del mio liceo sempre testimoni di alta cultura! Sono felice!
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M'interpongo anch'io, scribacchiando qualche parola, probabilmente futile, tra questo pensiero che freme.
Fremono le vostre menti.
Ed è bastato poco più di un pomeriggio per rendermene conto.
Nei vostri silenzi, nelle vostre domande, nei vostri perché, nelle vostre risposte, nei vostri iPod, nelle vostre vene la vita pulsa.
Per quanto possa risultare banale, o surreale ogni vostra parola è un sussulto.
E' commovente pensare a cosa possa stare dietro ogni singolo studente, quasi omologato dalla routine quotidiana: frasi fatte, stessi appunti, e a volte, triste ammetterlo, le stesse espressioni.
Le stesse espressioni stanche, peggio : disilluse.
E le ho viste, le ho viste da qualche parte, vi giuro.
E se alcuni dicono che sia presto per la disillusione, io credo che non sia mai tempo: a quel punto è già finita.

Ma per noi inizia adesso.

Questo è tempo di alzare la testa, di scrutare qualcosa oltre l'apparenza, di tendersi la mano, di costruire insieme, di credere, di offrirsi un appoggio, di confrontarsi, di esprimersi, di pronunciarsi.
Tendo l'orecchio per ascoltare le vostre voci: alcune risuonano come grida, altre come sussurri, altre come melodie.
E diverse personalità emergono in diversi modi : alcuni scelgono la voce, altri il silenzio, ( citare De André senza rendersene conto non ha prezzo) altri ancora voci altrui.
Allora parlano i tratteggi di opere d'arte, parlano i poeti, cantano i cantanti.
E vi ringrazio.
Vi ringrazio per ogni parola, per ogni pennellata, per ogni schizzo, per ogni nota.
E ricordo alla gente, a quella gente che ogni tanto vacilla e che non si sente all'altezza, che ognuno può dare il proprio contributo, ognuno può decidere di firmare quest'enorme foglio bianco che ha spazio per tutti e non si nega a nessuno.
Dietro ad ogni contributo si cela una personalità.
E non esistono personalità superiori o migliori, inferiori o peggiori, esistono soltanto individui, ugualmente perfetti nella loro umanità,

pensanti,

esistenti.

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