martedì 5 giugno 2012

La “Roma ladrona” sotto casa

"I partiti non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione. Guai a fare di tutta l'erba un fascio, a demonizzarli, a rifiutare la politica". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde alle polemiche seguite agli episodi di cattiva gestione del denaro pubblico da parte dei partiti. L’indignazione cresce inevitabilmente, così come la sfiducia nella politica; e c’è chi ,cercando di cavalcare l’onda dell’antipolitica, spirito sempre più infuso negli animi degli italiani, tenta con cinica demagogia di accaparrarsi voti ,parlando alla pancia dell’italiano medio:  basta più finanziamenti ai partiti! i Parlamentari non dovrebbero prendere nemmeno una lira!. Perlopiù sono frasi alimentate dalla cattiva politica, che di certo non aiutano a migliorare l'immagine, che si sono creati i partiti in Italia. Addossare tutte le colpe solo ed esclusivamente ai partiti politici non è però, né costruttivo né sensato;  senza tener conto che,  la Costituzione italiana conferisce ai partiti un ruolo fondamentale nel "concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale" ( art.49).  Non nascondiamoci dietro al luogo comune qualunquista: di certo la matrice di tutti i problemi non sta solo a "Roma ladrona", né al  Pirellone , che in un certo senso fungono da cassa di risonanza di un cancro clientelare, che investe ogni zona del Bel Paese. Il partito è un’associazione di uomini e in quanto tale non perfetta; è qualcosa di astratto, il vero problema è l’uomo. Per carità, anche i recenti eventi nazionali hanno una loro rilevanza,  ma ci sono tante altre realtà più piccole, altrettanto gravi (spesso omesse dai media) che, se sommate ,ci danno l’idea del degrado morale cui siamo caduti.  Gli enti locali (ahimè in primis quelli nostrani) sono il chiaro esempio di uno sperpero di denaro pubblico più unico che raro nelle democrazie occidentali e non. Insomma, non ci dobbiamo stupire più di tanto, se l'Italia compare in cima alle classifiche che misurano in linea approssimativa il tasso di corruzione nei vari stati, battendo paesi del calibro di Ghana, Ruanda, Slovacchia,  Botswana, Bhutan e Capo Verde. Tornando a noi, mi ha incuriosito una pratica ormai diffusa, aiutata da una legge alquanto discutibile, che fa un po’ da exemplum a ciò che è stato detto: non tutti sanno che c'è una legge regionale (comma V art.20 della legge Regionale 23 dicembre 2000. n.30), che prevede che i componenti organi elettivi hanno diritto ad assentarsi dalle aziende presso cui lavorano, per svolgere le loro funzioni pubbliche.  In questo caso, l’ente pubblico di appartenenza deve rimborsare le aziende.  Fin qui tutto normale, però in taluni casi si presentano degli "eccessi" di cui la Provincia di Catania è protagonista indiscussa. Andiamo con ordine facendo qualche esempio:
 •             Il consigliere del MPA, Nunzio Parrinello,( arrestato l’anno scorso nell’ambito dello scandalo Servizi Sociali al comune di Catania), risulta dipendente di una società cooperativa, la Luigi Sturzo Onlus, che per i mesi di settembre e ottobre 2011 ha chiesto alla provincia di rimborsarle la somma di 6.524,83 euro. Una media di 3000 euro niente male.
 •             Per  assenze del consigliere e capogruppo del PDL, Gianluca Cannavò , la cooperativa  Euroservizi di Acireale,  ha richiesto ben 6.198 euro per dicembre 2011 e 6.508 euro per ciascuno dei mesi di gennaio e febbraio 2012. Peccato che il presidente della cooperativa è il consigliere stesso e la pratica continua da dicembre 2008, con una media di 6.500 euro al mese.( Qualcuno mi spieghi come si possono accumulare 6.500 euro di assenza, per svolgere l'attività di consigliere provinciale, non di senatore della Repubblica )
•             Per Rizzo Antonio,del PD, la provincia ha dovuto rimborsare al suo datore di lavoro, l’impresa edile Basile geom. Paolo di Gravina, la bellezza di 6.403 euro per il solo mese di gennaio 2012.
•             La ditta Licciardello Insurance di Licciardello Orazio sas si accontenta di 1.806 euro per le assenze    Maurizio Tagliaferro  del dicembre 2011 e di 2.145 euro per gennaio 2012

•     Il consigliere Giuseppe Mistretta de La Destra lavora per la ditta Isola Verde di Mineo che per i mesi di novembre e dicembre 2011 ha chiesto il rimborso di 4.636 euro.

Questi sono solo alcuni esempi , che rientrano nei 283.000 euro complessivi, che la Provincia si è impegnata a spendere solo nel 2011 per i rimborsi alle ditte ,presso cui lavorano 10 consiglieri provinciali. Questi 283000 euro si aggiungono alle varie indennità e gettoni di presenza, che ipotizzo, visti i rimborsi per le assenze, siano alquanto sostanziosi (ricordo la storica seduta provinciale con 20 assenze su 45 consiglieri quando si doveva approvare il bilancio del 2011). Inoltre, se questo tipo di "pratica" prenderà strada, i privati avranno ancora più interessi nel “piazzare” i loro uomini all’interno delle istituzioni politiche e soprattutto saranno sempre più indotti ad assumere i consiglieri, tanto il loro stipendio lo paga la provincia!. Problema ancor più grave, è quando i consiglieri provinciali stessi  fanno parte direttamente del consiglio di amministrazione delle cooperative rimborsate, come nel caso elencato prima. Non c'è poi da stupirsi di certe campagne elettorali faraoniche, in cui si spendono migliaia e migliaia di euro (chi se lo può permettere): non sono altro che grandi investimenti, che ripagano nel tempo. Ho voluto riportare questo genere di "rimborsi”, una truffa bella e buona a carico di noi cittadini-contribuenti, perché reputo che abbiamo il dovere di fare delle distinzioni all’interno di questa giungla burocratica, dove si è persa la misura del bene comune di fronte alla ricerca spasmodica  del cavillo giudiziario per poter curare l'interesse personale.  Credo che, chi svolge un ruolo pubblico ,debba essere pagato , così da poter compensare l’abbandono temporaneo del proprio lavoro da privato cittadino. Sono da condannare gli abusi e gli eccessi, come in questo caso.  Se vogliamo evitare che la politica la facciano solo chi se lo può permettere economicamente, non dobbiamo cadere nel qualunquismo. Ogni  cosa ha un prezzo, anche la democrazia, sta a noi però darle il valore che merita.


Ringrazio il sito internet SudPress.it per il materiale delle determinazioni dirigenziali provinciali,
 

2 commenti:

  1. Gabriele Pulvirenti5 giugno 2012 alle ore 17:02

    Il rischio, in tempi come questi, è che cifre simili non ci stupiscano più, e non facciano altro che aggiungersi alla caterva di notizie-shock che hanno finito per diventare quotidiane e, dunque, pressoché invisibili. Mi auguro che un po' di sana indignazione ci faccia ancora trovare la forza di difendere la nostra dignità: il giorno in cui smetteremo di denunciare diverremo cittadini passivi, anonimi; il giorno in cui smetteremo di indignarci, allora non saremo più neanche cittadini.

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  2. Purtroppo ancor prima dell'indignazione serve l'informazione,corretta. Per quanto riguarda le cifre qui si parla solo della provincia di Catania, e sono soldi, certo non paragonabili ai milioni di euro dei vari scandali "nazionali". Adesso si spiegano le faraoniche campagne elettorali di certi individui che fanno un vero investimento, ecco cosa è diventata la politica, un investimento, e chi ha di più può investire di più, ha più possibilità di avere successo. Io sinceramente non mi indigno,, mi incazzo, ed è diverso : noi del Gulli e Pennisi che dopo 5 anni abbiamo ottenuto questi benedetti 12-13 mila (adesso non so più o meno quanto) euro per i campetti (semplice asfaltatura ) vedendo che vengono rimborsate ditte per "assenze" alquanto discutibili (6mila euro di assenze al mese, spiegatemi come si possono accumulare 6 mila euro di assenze al mese) non ci dovremmo incazzare? Spero che non passi l'idea che la provincia ci ha fatto un favore perché parliamoci seriamente, ormai conosciamo i giochetti dei politici nostrani, chissà come mai qualcosa si è mosso in prossimità di elezioni ad Acireale, non mi stupirei vedere i vari sig. Cannavò o Licciardello candidati sindaco. Se la Cooperativa di cui è presidente lo stesso Cannavò non avesse richiesto i rimborsi per le assenze del medesimo (paradossale) dal dicembre 2008, altro che campetti.
    P.S Da quando è uscita la notizia relativa a tale pratica chissà perchè nel sito della provincia non ci sono più delibere che attestano i rimborsi, fine della pratica o "dimenticanza"?

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