venerdì 8 giugno 2012

Il pescatore sindaco



Sicuramente pochi avranno sentito parlare dell'uomo della "storia" che voglio raccontare oggi, e solo di recente. Anche perché i mass media preferiscono informare sulla vita privata di Belen Rodriguez o di quella di Berlusconi. Perché in fondo a chi interesserebbe sentire la vicenda di uno strano pescatore che poteva tranquillamente accettare l'abusivismo e la sporcizia del suo paese, ma ha deciso di candidarsi alle elezioni comunali e fare qualcosa?A chi piacerebbe mai una storia che termina con nove proiettili mortali e non con il solito "felici e contenti"? Ecco. Io invece oggi voglio prestare la mia piccola voce a questa "strana storia". Angelo Vassallo era un semplice pescatore. La mattina presto, prima dell'alba, partiva per andare a pescare e tornava a casa la sera, stremato, dove la moglie e i figli Antonio e Giusi lo aspettavano. Così procedeva la sua vita: con tranquillità, un umile lavoro, soddisfazioni da parte della famiglia. E chissà, magari la sera trovava pure il tempo di raccontare una favola ai figli, o di una birra con gli amici. Una domenica Angelo si affaccia alla finestra, richiamato da uno strano rumore. Non era ancora sorto il sole e la strada era piena di bottiglie, cartacce, ecc. che rotolavano spinte dal vento. Dopo aver caricato tutta la spazzatura sul furgone, Angelo si avvia insieme al fratello alla discarica comunale. Chiede indicazioni su dove e a chi rivolgersi, ma gli viene suggerito solo di gettare la "roba" in mare, perché in fondo è quella la discarica. Deciso a non inquinarlo e offeso dall'oltraggio che la città riservava al mare da troppo tempo guida fino alla discarica di un comune vicino. Solo che scopre che essa non è altro che un buco scavato per terra. Angelo decide che non è giusto, ma non resta fermo a guardare e criticare: si candida alle elezioni comunali e le vince. Comincia così il suo lavoro da sindaco, attento ai minimi particolari, al "dettaglio".
Come ad esempio un posacenere sopra ogni panchina e una multa a chiunque getti la sigaretta per terra. Un gesto piccolo, ma i marciapiedi cominciano ad essere più puliti. Oppure dispone in ogni balcone dei gerani colorati. Un gesto banale, è vero, ma le case diventano più accoglienti.
Così la città, pian piano, comincia a diventare più pulita. Stop all'abusivismo, stop all'inquinamento.
Angelo non tollerava speculazioni, controllava spesso e personalmente che i depuratori funzionassero, denunciava possibili anomalie nelle aste giudiziarie, non esitava ad allontanare gli spacciatori dalle spiagge, faceva abbattere ogni costruzione abusiva.
Queste "nuove regole" però non furono accettate da chi preferiva costruire abusivamente per sviluppare il turismo e prendere soldi, o continuare a servirsi del porto per controllare il traffico di droga. Non furono accettate da chi cominciò a vedere Angelo come un ostacolo.
Forse nella città di Pollaca i cittadini si erano disabituati ad avere come rappresentante una persona che promette e mantiene ciò che dice. E magari Angelo era diventato sindaco proprio per questo, perché tanto uno valeva l'altro. Soltanto che per molti era solo un intralcio. E gli intralci vanno eliminati.
La sera del 6 Settembre 2010. Una sera come tante altre, Angelo Vassallo stava tornando a casa. Una macchina parcheggiata. Angelo si affaccia dal finestrino dell'auto, pone una domanda, ma avrà come risposta solo nove colpi di pistola.

Michela Lovato

Nessun commento:

Posta un commento