mercoledì 28 marzo 2012

Sotto le stelle


- Anima mia, tu credi che la primavera tornerà, potrebbe ritornare?
- La primavera torna sempre!
- Non quella. Dico La Primavera: quando mi poggiavi la testa sulla spalla e sentivo il tuo profumo e mi tenevi sempre la mano, come io la tua in un dito, e respiravo al tuo respiro e nei tuoi occhi mi vedevo e nella loro luce leggevo ogni ombra …
- No, anima mia, non tornerà. Il nostro tempo è lineare, non circolare.
- Perché? Non è possibile che si riviva? C’è chi dice che all’infinito due rette parallele s’incontrano perché lo spazio tende a curvarsi. Pure l’orizzonte si ricurva perché il mondo è sferico!
- Non viviamo l’infinito, anima. La mancanza è il senso del nostro essere, del nostro umano esistere. Mancanza di tempi, luoghi, persone, risposte.
- La mancanza, come lo spazio bianco tra il dito di Adamo e Dio!
- Si!
- Ma è forse nell’anelare il segreto dello sfioro …
Che senso avrebbe sennò questa sete costante, questa mancanza?
- Lo sguardo alto del pastore nella lunga notte buia …
Anima mia, devi lasciare andare me ed il tempo passato … Lasciami andare …
- Ma io non posso! Non posso dimenticare! Non posso
lasciarmi scorrere tra le dita quel che sono!
- Lasciami andare … Dobbiamo imparare a lasciare andare …
Quel che ti è ancora necessario rimarrà.
- Mi è necessario l’infinito.
Lo attenderò, anima mia. Perché allora questa parola ancora, “anima”?


Paola Tricomi 

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