venerdì 18 novembre 2011

La crisi italiana siamo noi!

Ecco dove sta il problema. Ecco cosa bisogna affrontare.
Non è solo il denaro ad ucciderci giorno dopo giorno, non sono solo i politici ad essere più corrotti che mai, non sono solo le istituzioni a non funzionare. Uno dei tanti problemi siamo noi, noi giovani che ,prendendo come modelli uomini o donne eticamente scorretti, ci adattiamo alla società pensando di essere il futuro e in realtà non lo siamo. Non lo siamo perchè la morale (ormai essere disintegrato) ci ha ridotti talmente male che non siamo in grado di scegliere tra bene e male e , cosa ancora più grave, non siamo in grado di capire cosa essi siano. Se nella storia essi sono stati discussione di tante correnti filosofiche e tanti uomini hanno cercato di comprendere quali siano i fines bonorum et malorum , oggi, l'uomo, si trova più che mai estremamente SOLO. I giovani sono in balia di uomini che non rappresentano di certo il bene e che riescono a persuaderli a fare ciò che essi desiderano. Un Catilina si aggira tra la nostra ormai sfinita Italia. Ed è in questa situazione tragica che il problema principale diveniamo noi, spauriti,insicuri,dispersi, e come tante pecore in un gregge, non facciamo altro che seguire la mandria di animali che si aggira per le strade.
Io credo che per fare un'Italia migliore occorre che voi tutti che leggete vi distinguiate dalla massa e imponiate la vostra personalità in modo da creare un paese MIGLIORE.


Mariacristina Leonardi

1 commento:

  1. Lo stiamo già facendo: lo stai facendo tu con queste tue parole e lo stiamo facendo noi tutti che scriviamo in questo blog, e che ad ogni assemblea parliamo, ci esprimiamo. Purtroppo a volte la timidezza imponente nasconde personalità affermate e levigate, mitiche ed interessanti, che altrimenti spiccherebbero. Molte altre volte ci tocca analizzare tutta la gente in mezzo alla quale pochi spiccano: immagginata così, sembra un'enorme materia grigia fredda, vuota, come l'espressionista tedesco che dipinse i volti vuoti sui ponti di Berlino. Ci rimane da chiederci: in mezzo a questo vuoto, rimane qualcosa di vivo, di nuovo, di fresco? Rimangono i pensieri, ci sono ancora? O si nascondono, in mezzo all'ipocrisia delle mode, della popolarità, della paura di mostrarsi tali e semplici? Forse scoprirlo è il nostro compito. Oppure ci rassegneremo ad un mondo di fantocci, in mezzo a cui i pochi spiccano, un po' intristiti dalla mediocrità del loro stesso contesto.

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