lunedì 21 novembre 2011

Sono passate tre settimane da quando l'ho scritto.
Prima era semplicemente una bozza nascosta.
Oggi l'ho reso visibile subito dopo l'assemblea.
Il mio primo messaggio per voi. Scritto esattamente  ‎lunedì ‎31 ‎ottobre ‎2011...


(:






Questo è un altro di quei fogli che credici o no, sono capaci di salvarti la vita. Mi rifugerò qui, quando la gente inizierà a scrutarmi, e quando poi mi mancherà il respiro.
E in questo caso si parla di me, si parla di un foglio virtuale, si parla di un bianco che sento l’esigenza di colorare, si tratta di un giorno che sento l’esigenza di vivere.
Si tratta di una voce che per un giorno voglio far sentire, e non solo dietro la musica, come sono abituata a fare. Si tratta di idee.
E le idee, grazie a Dio, non muoiono. E se oggi queste idee dovessero ricevere un’altra porta in faccia, se si dispiacessero dopo quest’incontro con la realtà, se dovessero  far dietrofront, e rifugiarsi ancora nella mia testa ed attendere forse un altro anno, forse un’altra vita, prima di prendere ancora un po’ d’aria, in ogni caso, queste idee non moriranno.
Se oggi io le trascrivo, le incido, come si fa con la musica, come si fa con una tela, su questo foglio bianco queste idee non saranno più soltanto mie, saranno tue, saranno vostre, e continueranno a prendere un po’ di fiato, nelle vostre menti, nei vostri cuori, nella vostra speranza.
Perché anch’io ci spero.

In quanti siamo a sperarci quest’anno? Una ventina? Una trentina?
E una ventina, una trentina di persone quest’anno ti chiedono di ascoltarle, ti chiedono fiducia. E tu, che ne conosci qualcuna, o non ne conosci nessuna, sai già che sarà come ogni altro anno. Ascolterai qualcuno, e poi aspetterai impazientemente che tacciano, che la giornata finisca. E quando poi  ti chiederanno ti dar conto di ciò che hai ascoltato, tu penserai solo che è soltanto un’altra stupida crocetta.
Quanti stupidi disegni tracci ogni anno? Ti chiedono troppe cose. Che tacciano.
Questa non ti cambierà la vita, non è il tuo compito di chimica, non è il tuo test d’ammissione all’università, non sono i tuoi esami di abilitazione.
E vorrei star qui a dirti che non è così, che hai torto, e che sei un cittadino, uhm, diciamo meglio studente, irresponsabile, che ha una voce, e che deve farla sentire tramite la sua stupida crocetta.
Ma se anche io scrivo col senno di poi, penso col senno di poi, vivo col senno di poi, sperando che non sia così, e sperando che non tanto una mia crocetta quanto delle mie parole reali, dei progetti reali, delle promesse reali, possano davvero prender voce, possano davvero arrivare a qualcuno, io che certezze dovrei dare a te? Chi sono io per giudicarti?
Ed è questo su cui si fonda la democrazia.
Ed è questo che vacilla.
Non è il popolo che si arrende al potere, ma è il potere che si arrende al popolo.
E sono quelle “stupide” crocette che ci sottomettono.
La frittata si è ribaltata. Non chiedermi poi tante certezze, non chiedermi promesse. Tu in questo momento vali molto di più di quanto possa valere io.
Chi deve adesso offre certezze? Siete voi.  Siete voi che vi offrite certezze. Siete voi le vostre stesse credenziali: siete voi che scegliete adesso chi può rappresentarvi, chi vi rappresenta davvero.
E adesso, adesso che ti ho offerto il coltello dalla parte del manico, perché salvare proprio me? Saremo una ventina, una trentina.
E ci saranno come minimo 19, o 29 buoni motivi per votare qualcun altro, e non solo 19 o 29 buoni motivi per non votare me.
E se tutti si stanno prodigando, a cercar grandi idee, a promettersi in virtù, in prerogative, in qualità, io posso dirti soltanto che le idee mi hanno già trovata, e che mi trovano ogni mattina sul volto di qualche ginnasiale, o di qualche liceale in uno di quei giorni in cui smetto, per caso, di concentrarmi sulle mie scarpe e decido di guardarmi un po’ attorno.
E queste idee allora, appartengono a me quanto a voi, e se voi oggi o domani, o in un futuro, mi annuirete, smetterò di prendermi per folle,e  dirò che il Gulli c’è. Perché il Gulli c’è sempre da qualche parte.
E non pretendo niente da voi, anzi. Perché dovreste fidarmi di me? Ci sono miliardi di motivi che potrebbero farvi fare una scelta contraria.
Ci sono notti in cui non dormo, ( tipo questa) e conseguenti giorni di semi-isteria.
Ci sono notti in cui dormo troppo, e la mattina in perenne ritardo, sono di un rilassato assurdo. E solitamente dimentico anche l’astuccio. ( Ecco, questo è un buon motivo per il quale i miei compagni di banco potrebbero non votarmi).
 Non sono perfetta, e per quanto abbia momenti di perfezionismo cronico, non ho quella perfetta immagine, da perfetto aspirante alla rappresentanza d’istituto.
 Non promuovo alcun evento mondano, come feste di inizio scuola, di fine, di mezzo, di Natale, di Pasqua, per Santa Venera, e sì, tutte quelle che vengono sponsorizzate sui nostri cancelli. Sarà che non sono il tipo da evento mondano.
Sono eccessivamente critica nei confronti di me stessa, forse qualche volta eccessivamente orgogliosa di provenire dal classico, e spesso spero in disinfestazioni improvvise. ( Uhm, non è mai accaduto da quando ho iniziato a sperarci)
E se questo non ti basta, pensa che anch’io ho creduto in Babbo Natale, fino ai 4, forse 6 anni.
Fidati, la tua coscienza non ti accuserà se accanto al nome Carastro non segnerai una x. Con quest’ultima motivazione poi, nessuno potrebbe pretendere nulla.
Però, se ci vuoi provare,  sappi che almeno una buona motivazione c’è.
Io lo VOGLIO.
No, non vorrei. Io lo Voglio. Io vorrei svegliarmi e dire che niente è stato perso, che quella scuola c’è, c’è sempre stata, unita non solo durante le proteste.
E potrei scrivere un poema, e qualcuno mi chiederà di arrivare al punto.
Passiamo al punto, allora.
Il mio settore d’impegno è il sociale.
Cosa varrebbe avere un’enorme scuola che funzioni, se socialmente la scuola non è altro che un edificio?
Non avrebbe alcun valore.
Ed io oggi non sto qui a prometterti banchi nuovi, pavimenti nuovi, e nuovi edifici. Perché quella è la prassi. Sono promesse sottointese. Certo è una prassi relativa, promesse relative, diritti che spesso vengono negati, ma mi sono chiesta cos’è che ricorderò davvero di questi anni. Ed è la gente che ricorderò
Ed è dalla gente che bisogna ripartire.
Diverse promesse oggi m’appaiono ovvie, eppure diversi sono i candidati validi con delle nuove idee, con un nuovo entusiasmo, con nuovi propositi. E tra di loro, sgomitando, mi faccio spazio anche io per portare avanti una nuova idea, sollecitando nuove voci e nuova gente. Tra candidati che gridano ed altri che borbottano, io sussurro e vi chiedo, ve lo chiedo di nuovo, se questa è una scuola o soltanto una struttura. Se ogni mattina, quando vi svegliate, l’immagine gigantesca del Gulli si evoca, e se, sinceramente, non sempre vi attrae.
Se vi siete mai guardati attorno, ed eravate soli. Eravate soli in mezzo a gente, vista chissà quante volte, ma estranea, e vi sentivate soli perché non vi bastava, perché avevate bisogno di altre spalle, di altre braccia, di altre voci, non di voci lontane che magari volevate ascoltare e perché volevate delle nuove risposte.
Io vi rispondo così: oggi con un blog, domani forse una casella di posta, dopodomani, beh, dopodomani un responso sarà già arrivato. Saranno bacheche, saranno sollecitazioni, saranno sorrisi.
E spero non semplicemente beffardi.
Voi dettate, io scrivo.
Scrivetemi adesso.
Contribuite anche voi a questa nuova armonia. Rompete le righe.

Chiara Carastro

7 commenti:

  1. Ci hai dimostrato con la tua presenza che non è solo il modo limpido e bello con cui scrivi, ne' le belle parole che usi. Sono le tue idee che convincono te stessa, e gli altri, spero. Ma ne sono convinto. Buona fortuna, e sii presente, qualunque sia il 'verdetto'.

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  2. "No, non vorrei. Io lo Voglio. Io vorrei svegliarmi...." Perché torni sul vorrei? MMMMMMH

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  3. Ragazzi, LEI E' LA MIGLIORE.
    l'ho detto e lo ripeto, e non lo dico perchè sono di parte, perchè la conosco, perchè le voglio bene, ma perchè è semplicemente la verità: lei ha avuto un'idea meravigliosa, dare voce a chi spesso questa voce la tiene nascosta, nonostante abbia delle cose importanti da dire. Ecco cosa fa la differenza. Le sue idee, il modo in cui le eprime, l'attenzione che adesso sta puntando su di NOI. Questo la differenzia dagli altri!

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  4. "Voglio" rappresentare gli studenti di questa scuola nonostante tutto. Nonostante io abbia la consapevolezza di non essere "perfetta". Lo voglio, lo desidero ardentemente. E' un mio passo.

    "Io vorrei svegliarmi e dire che niente è stato perso, che quella scuola c’è, c’è sempre stata, unita non solo durante le proteste". Vorrei che accadesse, ma ho bisogno di risposte. (:
    E' un vostro passo.


    Magari sarebbe stato opportuno andare a capo...
    Spero tu abbia capito il senso delle mie parole...

    Chiara

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  5. Purtroppo la volontà del singolo non sempre basta... Soprattutto quando la riuscita di un progetto non dipende dal singolo quanto da una comunità.

    Io ci sarò.
    Grazie Monica :)

    Chiara

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  6. Dico... almeno quelli che si complimentano potrebbero firmarsi Cx
    Grazie!

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