giovedì 24 novembre 2011

Sogno un mondo migliore


Il mondo cambia. Continuamente. Sotto i nostri occhi.

Nello spazio e nel tempo, per costumi , azioni, ideali.
Per il fatto stesso che le persone sono diverse tra loro, ed esse stesse individualmente cambiano, anche il mondo cambia.
Nel corso della storia è spesso accaduto che, in un gruppo di persone, alcune emergano sulle altre spiccando per abilità, intraprendenza, fortuna, astuzia, carisma. Il più delle volte anche per malizia e mancanza di scrupoli. Poiché è noto che l’alterigia irretisce spesso e volentieri l’animo delle persone che più di altre hanno influenza in una società, non è raro che queste riescano a modellare l’ambiente in cui si muovono secondo i loro interessi, senza tenere conto delle esigenze degli “altri”, i “non eletti”.
Data la ragione degli squilibri del mondo, è naturale che i “non eletti” si ribellino alla vita che gli “eletti” hanno stabilito a tavolino per loro, o che hanno causato indirettamente, senza preoccuparsi del posto che gli “altri” avrebbero occupato nella nuova società.
Gli eletti hanno sempre cercato di nascondere il naturale corso degli eventi, che loro hanno deviato, confondendo gli altri con secoli di consuetudini, luoghi comuni e pregiudizi, che di fatto hanno ristretto il loro immaginario all’idea di un mondo eternamente uguale per natura o per volontà divina, che è impossibile e forse anche sbagliato cambiare.
Ciononostante esistono ancora delle persone che superano questa cortina di fumo e lottano affinché il mondo non degeneri. Dei modelli esemplari in questo campo possono essere trovati nella storia recente in figure come Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela.
È chiaro che non si tratta di casi isolati; sono molte le persone che lottano tutte insieme dietro un’unica immagine, sia essa un’organizzazione, un ideale o un leader. Un uomo, da solo, non potrebbe farsi carico di un cambiamento, per ragioni diverse: innanzitutto per i limiti fisiologici entro cui l’uomo è costretto a operare; poi perché un cambiamento, affinché risulti concreto, deve essere condiviso dalla sensibilità di un gruppo che si mostri desideroso del cambiamento; infine perché la concezione umana del mondo è limitata, e un uomo non può avere singolarmente la presunzione di operare un cambiamento che sia giusto sotto tutti i punti di vista, o i suoi sforzi potrebbero costituire un’imposizione, o peggio, essere considerati opera di un pazzo rivoluzionario.
La storia c’insegna che le utopie anacronistiche di cambiamento non hanno futuro perché non sono supportate da un sentimento di rivalsa che nasca dal basso.
Nell’eterna attesa di questo sentimento, tuttavia, c’è chi non si stanca mai di sognare un cambiamento: nessun cambiamento, in effetti, è mai avvenuto senza essere prima stato sognato. Così io sogno ancora un mondo diverso, nella speranza che un sentimento nasca, e un progresso, seppur lento e irrilevante, prenda piede sin da adesso.
Progresso, questo, che sia un progresso dell’uomo, non della scienza, o dell’ economia, o di quella che viene oggi detta “civiltà”, poiché di questi tempi dovremmo ormai aver imparato che, come ci ricorda Manzoni, «non sempre quello che viene dopo è progresso».
Sogno il mondo e lo sogno per me stesso, per coloro che amo, per coloro che, prima ancora di conoscerli, stimo già in quanto uomini. Ho fiducia nell’uomo che verrà, nell’uomo per come domani potrebbe essere, ho fiducia nel suo cambiamento e nel suo desiderio di cambiare; ma per assecondare questo desiderio devo avere fiducia nell’uomo com’è adesso, avido, cieco, indifferente, poiché solo dall’oggi nasce il domani, e questo è l’uomo oggi.
Chi sa che tra le pagine di libri sepolti, dietro gli occhiali scuri di chi ha paura, oltre la rete del pregiudizio, fuori dagli argini dell’ignoranza, l’uomo non rivaluti un giorno la sua grandezza per scoprire che la bellezza del mondo gli appartiene, e che non ci sono “eletti” e “non eletti”, galantuomini e mascalzoni, ma uomini: angeli dormienti in involucri piombo che un giorno ritroveranno la loro via per il cielo.

Gabriele Pulvirenti

1 commento:

  1. Ti ringrazio Gabriele. Ti ringrazio sinceramente.
    Immenso.
    (:

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